AST, ORA SERVE L’AZIONARIATO DIFFUSO PER SALVARLA

Roma, 4 dicembre 2014 – Garantire il futuro di AST mediante una nuova società ad azionariato diffuso, autonoma finanziariamente e legata al territorio. La proposta, che arriva direttamente da un comitato di cittadini e operai di Terni e dalla deputata umbra di Scelta Civica, Adriana Galgano, è stata presentata questa mattina in una conferenza stampa a Montecitorio, alla quale hanno partecipato anche il capogruppo di Scelta Civica alla Camera Andrea Mazziotti, il deputato e collega di partito Alberto Bombassei, il rappresentante del comitato cittadino Giovanni Ceccotti e l’operaio dell’Acciaieria Matteo Verticchio.

“L’accordo di ieri è sicuramente un importante primo passo – ha esordito Galgano – ma l’acciaio non è uno yogurt, bisogna mettere in campo strategie di lungo periodo affinché l’AST si riprenda il  ruolo di primo piano che le spetta. La priorità era salvare i posti di lavoro ma adesso dobbiamo pensare al rilancio dell’azienda e i 100 milioni di investimenti previsti dall’accordo non sono sufficienti – ha evidenziato ancora la parlamentare umbra di Scelta civica – Inoltre la rete commerciale rimane in Germania con tutti i limiti del caso per il mercato italiano”.

“Scelta civica e i cittadini di Terni propongono, invece, la costituzione di una società ad azionariato diffuso – ha chiosato Galgano – che coinvolga città,  lavoratori e imprenditori per attivare il Fondo  strategico italiano, fare investimenti e trovare partner industriale per un piano di rilancio di lungo periodo. Vogliamo che la proposta arrivi sul tavolo del Governo e per questo abbiamo già chiesto un incontro a Delrio che, al momento, non ci ha ancora risposto”.

“L’Italia ha già perso la produzione di alluminio – ha concluso la deputata umbra – e non possiamo permettere che l’acciaio faccia la stessa fine. AST è un polo strategico per l’Umbria ma soprattutto per il Paese che, altrimenti, dovrebbe approvvigionarsi all’estero con un’impennata dei costi di produzione di almeno il 20%. Non va dimenticato, inoltre, che in ballo ci sono 5mila posti di lavoro tra diretti e indotto”.

I limiti dell’accordo sottoscritto sono rilevanti anche per l’operaio dell’Acciaieria, Verticchio che ha voluto sottolineare come “quella tracciata ieri sia la strada per portare l’azienda ad una morte lenta. Una fabbrica come AST va riavviata e non certo con la propaganda becera di alcuni partiti o di qualche sindacato, piuttosto bisogna ricomprarla rimettendo sul mercato una parte delle azioni”.

Per il capogruppo di Scelta Civica alla Camera, Mazziotti, inoltre, “la public company, con gli azionisti che si trovano sul territorio, consente un reale coinvolgimento degli investitori, della città e degli operai rispetto alle scelte che riguardano il futuro dell’azienda, riducendo al minimo le deroghe e soprattutto la possibilità che si verifichino strane scoperte”.

A scendere nel dettaglio è stato, invece, il rappresentante del comitato dei cittadini ternani, Ceccotti che ha spiegato come “le azioni per iniziare dovrebbero essere circa 2mila, da 500 euro l’una, in modo da raggiungere in tempi brevissimi la cifra di 1.000.000 euro da mettere subito a disposizione dell’azienda”.

Sulla stessa linea il presidente della Brembo nonché esponente di Scelta civica, Bombassei che ha voluto precisare come “essendo contrario alle statalizzazioni e alla gestione pubblica delle grandi realtà industriali, considero quella dell’azionariato diffuso come l’unica strada per poter rilanciare AST  anche perché proprio in Germania sono diverse le multinazionali che hanno una struttura come questa e che funzionano benissimo per cui è una proposta che non deve stupire”.

“Da un paio di anni in Italia non si produce più alluminio – ha concluso Bombassei – e se dovessimo perdere anche l’acciaio inox, sarebbe un problema molto serio che comporterebbe l’aumento dei costi di approvvigionamento delle materie prime. Se vogliamo rilanciare davvero l’industria italiana dobbiamo tornare ad investire sulle materie prime e sul costo dell’energia”.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: