MEDIOETRURIA, UN’OPERA DANNOSA CHE TAGLIA FUORI L’UMBRIA DAI BENEFICI DELL’ALTA VELOCITA’

Perugia, 3 giugno 2015 – “La Regione accelera sul progetto della MedioEtruria quando il piano dei trasporti continua ad essere un miraggio e si continua a promuovere una stazione per l’alta velocità che, già sulla carta, si preannuncia un flop”. A tornare sulla partita della mobilità è la deputata e membro dell’ufficio di presidenza di Scelta Civica, Adriana Galgano che ribadisce come “l’idea di far passare la linea dell’alta velocità tra Olmo e Rigutino sia un assurdo perché significa avvantaggiare la Toscana a danno dell’Umbria che vedrebbe gran parte dei territori tagliati fuori dalle ricadute positive che il passaggio dei convogli veloci comporta”.

“Tutto questo senza contare la spesa, pari a 30 milioni di euro – continua la parlamentare – che è soltanto un’ipotesi e che potrebbe addirittura crescere in fase di realizzazione. Il tutto per avere una stazione a 50 chilometri da Perugia e che potrebbe rivelarsi l’ennesima opera inutile ai fini dello sviluppo infrastrutturale dell’Umbria. Si continua a portare come paragone la stazione MedioPadania di Reggio Emilia – evidenzia Galgano – Ma qualcuno si è premurato di verificarne la reale portata in termini di costi-benefici? Non credo, visto che per realizzarla ci sono voluti 79 milioni – ricorda la deputata di SC – e oggi vi fermano soltanto 31 treni quando, fra Bologna e Milano, di convogli veloci ne transitano 160. Altro che 2,5 milioni di passeggeri, di movimenti al giorno ce ne sono soltanto 1.500, di cui meno di 50 a Freccia”.

“Ci domandiamo perché non si studia un piano dei trasporti nel quale si opti per un passaggio dell’alta velocità che veda l’Umbria al centro del disegno e che fornisca una visione complessiva e organica della mobilità regionale – chiude Galgano – invece di sprecare tempo e risorse in progetto faraonici quanto dannosi che peseranno sulle tasche dei cittadini, vedi il Minimetrò, senza fornire alcun beneficio in termini di sviluppo infrastrutturale della regione e che rischiano di spostare ancora di più imprese e turisti in direzione Toscana”.

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