AST, SITO A RISCHIO: IL GOVERNO VERIFICHI IL RISPETTO DELL’ACCORDO DEL 3 DICEMBRE

Terni, 28 aprile 2015 – Le preoccupazioni espresse nei giorni scorsi da Fiom, Fim, Uilm e FismiceUgl riguardo gli sviluppi della vicenda Ast e la vendita dell’azienda Vdm comunicata da ThyssenKrupp, hanno spinto la deputata di Scelta Civica, Adriana Galgano a presentare un’interrogazione al Governo per avere chiarimenti riguardo le iniziative che si intendono assumere “per assicurare il rispetto dell’accordo del 3 dicembre 2014 e per salvaguardare la realtà produttiva ed occupazionale del polo ternano e il patrimonio di competenze produttive acquisite negli anni, scoraggiando fenomeni di smantellamento e delocalizzazione industriale che provocano il depauperamento delle risorse produttive dell’intero Paese”.

“Le associazioni sindacali – evidenzia la parlamentare – hanno richiesto un incontro urgente al ministero dello Sviluppo economico per verificare il rispetto dell’accordo sottoscritto al termine della vertenza a seguito sia della cessione della controllata Vdm che in relazione alla riorganizzazione aziendale in atto – continua Galgano – che sarebbe stata decisa dal management al di fuori della contrattazione sindacale, mettendo a repentaglio la sicurezza e gli obiettivi di produzione aziendali sottoscritti nell’intesa”.

“Vorrei, inoltre, portare all’attenzione del Governo la necessità da parte di ThyssenKrupp – afferma la deputata di SC – di chiarire quale siano le intenzioni rispetto alla volontà espressa nell’accordo firmato al Mise di rilanciare la produzione di titanio che, ad oggi, cozza con la vendita di Vdm e risulta, al contrario, a rischio smantellamento pur essendo una delle produzioni di Ast che hanno fatto la forza del sito siderurgico di Terni”.

Sulla vicenda dell’acciaieria interviene anche l’esponente di Progetto Terni, Giovanni Ceccotti per ribadire come “alla luce delle ultime decisioni assunte dalla multinazionale e alle indiscrezioni, non smentite, che parlano della volontà di cedere Ast, il progetto della public company che abbiamo lanciato e che SC ha sostenuto, risulti ancora più strategico per incidere sulle scelte del management e per portare le istanze della città e degli operai all’interno della fabbrica”.

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